#Civediamosabato/23
Bentrovati a tuttə,
tutto è ormai ripartito quindi ripartiamo anche noi.
Anche qui.
Ripartiamo dalla salute mentale, ripartiamo da come stiamo e come sta la nostra salute mentale, i suoi servizi e il nostro diritto alla salute.
La salute mentale è una componente fondamentale del benessere umano, ma in molti paesi (l’Italia inclusa), l’accesso a cure adeguate può essere notevolmente limitato. Molti di questi presentano una cultura storica di negligenza nei confronti della salute mentale.
La salute mentale è stata a lungo ignorata e stigmatizzata, spesso a causa di pregiudizi culturali molto radicati.
L’ignoranza o la mancanza di consapevolezza sulla salute mentale possono portare a una mancanza di comprensione ed empatia verso coloro che ne soffrono. Questo pregiudizio culturale può manifestarsi in varie forme, dall’isolamento sociale alla discriminazione sul lavoro. Il risultato parla una scarsa sensibilizzazione sulle questioni relative alla salute mentale, che possono ostacolare il riconoscimento prima e il trattamento poi dei disturbi psicologici.
Un problema correlato a questa drammatica assenza di politiche relative alla prevenzione e cura della salute mentale è la mancanza di servizi dedicati sul territorio. In molte regioni, i servizi di salute mentale sono sottofinanziati o sovraffollati (spesso entrambi, contemporaneamente), il che rende difficile per le persone accedere alle cure di cui hanno bisogno.
Le liste d’attesa possono essere lunghe, e la qualità della cura può variare notevolmente: la mancanza di personale specializzato e di risorse nei servizi pubblici può influire negativamente sulla qualità dell’assistenza fornita.
Questi due fattori – la mancanza di cultura sulla salute mentale e la carenza di servizi sul territorio – si intrecciano spesso, creando un circolo vizioso.
La mancanza di consapevolezza sulla salute mentale può ostacolare le persone nel cercare aiuto quando ne hanno bisogno, e la drammatica assenza di servizi accessibili può peggiorare ulteriormente la situazione. Questo rende più difficile per le persone ricevere diagnosi tempestive e trattamenti efficaci, con conseguenze potenzialmente gravi per la loro salute mentale.
Le implicazioni di questa situazione hanno un impatto devastante: le persone che non ricevono assistenza adeguata per i loro problemi di salute mentale possono sperimentare una riduzione della qualità della vita, una maggiore disabilità e una minore capacità di svolgere compiti quotidiani.
Questo può influire negativamente nel lavoro, sulle relazioni interpersonali e sulla loro qualità complessiva della vita.
Per affrontare questo problema, è fondamentale promuovere una cultura di apertura e consapevolezza sulla salute mentale.
Investire nella formazione e nell’educazione affettiva sin dalla scuola dell’infanzia può educare a gestire le proprie emozioni, fornire gli strumenti alle nuove generazioni per far sì che siano capaci di chiedere aiuto se sentono di averne bisogno. Inoltre, è essenziale investire in servizi di salute mentale sul territorio, assicurandosi che siano facilmente accessibili e di alta qualità, garantendo così il nostro diritto alla salute.
In conclusione, la mancanza di cultura sulla salute mentale e di servizi di salute mentale adeguati rappresenta una sfida significativa per molte comunità. Questo limite nell’accesso alle cure ha serie conseguenze per la salute mentale delle persone e per la società nel suo complesso. Promuovere la consapevolezza della propria affettività e finanziare i servizi di salute mentale accessibili sono passi cruciali per affrontare questa problematica e garantire una migliore qualità della vita per tutti.
Sicuramente possiamo dire che non sia la priorità per questo governo.
Ci vediamo sabato,
Doc.
#civediamosabato è una newsletter per provare a capirci qualcosa in più su cosa stiamo vivendo, su come lo stiamo facendo; per capire qual è il modo migliore per ognuno di noi di vivere ciò che lo circonda.
Per iscriverti clicca qui http://eepurl.com/hhtN3r