“Scherzare è bello, ci fa entrare i confidenza con gli altri e aiuta a gestire le difficoltà”, così apre il suo articolo Abdellatif su Mind di Gennaio.
Scherzare è una cosa seria, una nobile arte che ci “scarica”, ci fa esprimere, ci alleggerisce e ci aiuta nel definirci.
Già Freud in “Il motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio” nel 1905 sostiene che il motto di spirito produce un effetto sulla riduzione delle inibizioni, libera le tensioni psichiche ottenendo un alleviamento del dispendio psichico già in atto e consente un risparmio su quello in procinto di verificarsi.

Colleghi contemporanei studiano gli effetti dello humor sulla mente e sul fisico, David Cheng – psicologo e ricercatore del Nuovo Galles del Sud, in Australia – insieme al collega Lu Wang ha realizzato un esperimento per dimostrare ce lo humor è in grado di accrescere la nostra perseveranza.
I due autori hanno chiesto ad un gruppo di studenti di svolgere un problema di economica, dopo aver mostrato loro un video: chi aveva guardato un episodio di Mr. Bean trascorreva più tempo di chi aveva visto un video educativo cercando di risolvere il problema.
Secondo gli autori – sottolinea Abdellatif – ridere è un ottimo modo per rimanere focalizzati su ciò che richiede sacrificio e tenacia: 2 qualità essenziali se si vogliono portare a casa i frutti del proprio lavoro.
Cheng e Wang hanno messo in luce due aspetti pratici legati al tema:
- Lo humour aiuta le persone a rimanere focalizzate sui loro impegni.
Il divertimento infatti sembra essere più efficace del riposo quando l’obiettivo è portare a termine le pile di documenti che sono lì sulla tua scrivania e ti aspettano.
Non bisogna dare per scontato però che lo humour abbia sempre un effetto energizzante.
Diversi studi infatti sostengono che, specie sul luogo di lavoro, fare una battuta fuori luogo, fare dello humour poco divertente o farne troppe può innescare dinamiche pericolose che certamente non portano ai risultati desiderati ma che, anzi, rischiano di essere controproducenti.
Non solo, come scrive anche Abdellatif, “uno scherzo di cattivo gusto segnala al nostro interlocutore che ignoriamo i confini sociali, che stiamo seguendo le regole sbagliate” e aggiunge “dato che tra i colleghi le competenze percepite contribuiscono molto a plasmare la reputazione al”interno dell’ufficio” rischia anche di far pensare a noi come persone poco professionali.
Sappiamo che fare dello humour fa bene alla mente dunque, ma fa bene anche al fisico: ridere ed avere una spiccata vena comica infatti abbassa i livelli di cortisolo.
Che cos’è il cortisolo?
E’ un ormone, noto a chi soffre di disturbi del sonno o chi ha avuto periodi intensi di stress psico-fisico; prodotto dalle ghiandole surrenali, più precisamente dalla zona fascicolata della loro porzione corticale.
Normalmente alti livelli di cortisolo al mattino, sono un valore fisiologico, un segnale che il corpo si prepara ad affrontare la giornata. Concentrazioni troppo alte possono indicare un sintomo del corpo che cerca di comunicare forse un eccessivo stress psico-fisico.
Gli effetti dello humour sul fisico sono visibili anche in un contesto clinico e su persone più giovani: pensiamo al ruolo delle terapie del sorriso all’interno dei reparti di Oncologia Pediatrica, contribuiscono significativamente a ridurre lo stress dei piccoli pazienti, mantenendo bassa la concentrazione di cortisolo nel sangue.
Oltre agli effetti già citati, ridere fa bene anche al cuore.
Uno studio ha infatti evidenziato che ridere allena il cuore, misurare l’impatto del buonumore sulla salute, in particolare su quella vascolare, non è una cosa facile. “Le difficoltà – sostiene Magrini – sono spesso di natura tecnica. Monitorare l’effetto di situazione piacevoli o spiacevoli in un individuo prevede la misurazione di diversi parametri che spesso avviene attraverso metodiche invasive. Per questa ragione gli studi sull’uomo non sono ancora così diffusi”.
Lo studio ha sottoposto alcuni volontari alla visione di film come “Tutti pazzi per Mary” oppure mentalmente stressanti come “Salvate il sodato Ryan”.
“Dai dati è emerso che durante la visione del primo film, nelle scene di maggior ilarità, si registrava una dilatazione delle arterie del 50%.”; una situazione piacevole, pur aumentando la pressione sanguigna, causa la vasodilatazione delle arterie.
Ridere pone il sistema cardiovascolare in una situazione di “stress positivo”, ovvero lo allena continuamente a vasodilatarsi.
Quindi era vero che “il buon riso fa buon sangue”, brava nonna.
Bibliografia
- Cheng D. e Wang L., Examining the Energizing Effects of Humor: the influence go humor on persistence behavior, in “Journal of Business and Psychology”, Vol.30, pp 1-14, 2014.
- https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/cardiologia/ma-e-proprio-vero-che-ridere-fa-bene-al-cuore
- Mind, Gennaio 2019