#Civediamovenerdi
16º Appuntamento
Ti è mai capitato di chiedere aiuto? Oppure, ti è mai capitato di non sapere che puoi chiedere aiuto?
Di non sapere che quello che vivi non è “normale”, non “lo vivono tutti”, non “capita a tantissime persone”.
Che quello che senti magari è rabbia, un’ingiustizia profonda, una violenza anche. E intorno a te trovi solo persone pronte a dirti “anche a me è capitato non farne un dramma”.
Questa cosa capita molto spesso alle donne: mi spiego meglio.
Un donna in media ha almeno UN MACRO TEMA su cui buona parte del tessuto sociale le dice più o meno esplicitamente
- Succede a tutte
- A me capita di peggio
- Stai esagerando
- Prenditi un oki
(Posso continuare ore)
Questo macro tema è IL CICLO MESTRUALE.
Tema su cui davvero chiunque è pronto a dir la sua, poche pochissime persone riescono a stare al loro posto, ascoltare e al massimo rispondere se interpellate.
Lo ripeto come un mantra ad ogni adolescente, donna, uomo, coppia e famiglia che incontro in studio
Ogni corpo è un corpo a sè
E qui aggiungo
Ogni ciclo è un ciclo a sè
Niente e nessuno deve in alcun modo potersi permettere di giudicare se stai male. Nessuno. Neanche la mamma. Neanche la migliore amica.
Perché è il tuo corpo.
Il tuo ciclo.
Il tuo dolore.
Quello che invece è necessario che tu sappia sul ciclo mestruale è che NON DEVE essere doloroso. Se parli con una qualsiasi ostetrica ti dice che se hai un ciclo mestruale doloroso devi tendere l’orecchio a quel dolore e capire perché fa male, che non è normale che faccia male, e ti apre una porta sul ponte della speranza e della possibilità concreta di stare meglio. Devi fidarti, affidarti, condurre e farti guidare.
Quello che vale per il ciclo mestruale vale per tutti gli altri eventi della vita, e vale dunque anche per gli uomini.
Gli eventi della vita, i cambiamenti, i periodi, lunghe fasi.. non devono far male,
possono essere faticosi, difficili, in salita. Possono essere dolorosi, si. Ma non è obbligatorio dover tollerare quel dolore senza poterci fare nulla.
Il pavimento può essere in salita, liscio e bagnato ma non deve necessariamente doloroso senza via di scampo.
A quel dolore puoi porre rimedio, puoi volgerlo in maniera creativa.
Non sei il tuo dolore, il dolore è lì a dire qualcosa. A dirti qualcosa.
Non tendere l’orecchio a chi ti dice che “tutti son stati tristi” chiediti perché lo sei; non sentire i “all’età tua io non mi fermavo mai”; ascolta come mai hai bisogno di stare solo in camera; allontananti da chi “stai chiuso dentro le tue cose” avvicinati al tuo mondo e capisci se è permeabile.
Non è vero che deve far male, può fare anche (molto) male ma puoi farlo diventare altro. Puoi maneggiarlo e stravolgere il dolore in risorsa, fermarti per ripartire. La salute mentale è tra le gemme più preziose della tua vita, prenditene cura subito, non lasciare che le cicatrici prendano polvere.
Chiediti cosa senti, maneggia le tue emozioni, e se senti dolore chiedi aiuto.
Chiedere aiuto è un atto d’amore per se stessi.
Pensaci,
A Venerdì,
Doc.
[per domande, dubbi, perplessità
v.tucci.studio@gmail.com]
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