#Civediamovenerdi
17º Appuntamento
Una delle cose che mi porto dal lockdown è un mirabile abbonamento a Storytel.
Provato gratis per i primi 30 giorni, mai mollato un attimo.
Storytel è un’app favolosa, la installi sul telefono, e in un attimo hai accesso a più di 100.000 audiolibri letti da autori più o meno famosi (trovi il link da 15 o 30 giorni in giro su Instagram). Un aspetto che adoro dell’app è la possibilità di sentire l’audio velocizzato (1.25x non ti lascio mai più).
Personalmente ho letto libri che mai avrei letto, ma mai avrei avuto neanche il tempo di comprare.
E invece grazie al cellulare e a delle meravigliose cuffiette senza fili, porto con me in giro nel traffico viaggi in Portogallo, racconti distopici e rassegne sul femminismo.
Una delle potenze di Storytel è quella di farti perdutamente innamorare del narratore: parti da un libro che volevi leggere, ti innamori della voce che lo interpreta e ti ritrovi a leggere tutti i libri raccontati da lui.
Questa settimana mi son persa nel labirinto di Storytel e la voce di Mino Manni mi ha portata su “Steve Jobs non abita più qui” di Michele Masneri.
Un “address book” direbbero quelli bravi, nordcaliforniane. Masneri descrive i dettagli di una San Francisco che non immaginavo, racconta della Silincon Valley con dovizia di particolari inserendo uno dopo l’altro i personaggi che la abitano. Parla di persone, famiglie e sogni che popolano quella fetta di America sconvolta dall’elezione di Trump nel 2016.
Se sei un appassionato di cose americane, avrai letto anche Francesco Costa (presente anche lui sull’app), questo qui è un racconto di un’America che si inserisce perfettamente tra le sue pagine.
Oltre alla bravura di Masneri nel popolare questa San Fransisco basita dalla presenza di Trump nello studio ovale, la voce di Manni che mi svela come mai in America non posso comprare in libertà le lenti a contatto se ne ho bisogno ma devo necessariamente passare per una gincana di professionisti, è una delle motivazioni che mi ha fatto rinnovare l’abbonamento di Storytel scegliendo l’opzione ANNUALE.
È un libro che consiglio, ma sopratutto è un libro che mai avrei letto. E aggiungo, mai avrei comprato.
Perchè? Perché non ce l’ho davvero il tempo per leggere tutti i libri che vorrei. Perché non è un libro che forse leggerei la sera prima di andare a letto. Ma è un romanzo che sarebbe stato un peccato non aver letto, che mi ha fatto super ridere, non mi ha fatto pensare per diverse ore al traffico insensato del GRA, alle code in tangenziale, al supermercato, e per entrare in farmacia.
Consiglio l’app perché è una delle scoperte del lockdown che mi porto dietro che mi ricorda che anche nella peggiore delle situazioni c’è un grandangolo che permette l’inquadratura migliore possibile, basta solo cercarla.
A Venerdì,
Doc.
[per domande, dubbi, perplessità
v.tucci.studio@gmail.com]
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