#Civediamovenerdi /18

#Civediamovenerdi              

18º Appuntamento 

In questa settimana ho partecipato ad un funerale, di tipo cattolico, in uno dei quartieri dove sono cresciuta. 

E’ stato un funerale poco partecipato a causa della pandemia. 

Tra parenti ci si è chiesto chi chiamarechi coinvolgere, sapendo di dover fare una scelta assurda: gli invitati o meno al funerale. Che detta così suona strano, immaginatevi a mandare un messaggio ad uno zio si e l’altro no. 

Ricordare a tutti, “mi raccomando distanti, non ci abbracciamo” (anche se muoriamo dalla voglia) o “dillo tu alla zia, ma dille che può rimanere a casa, è anziana non le facciamo correre un rischio inutile”, sentirsi dire “a mio padre lo dico a cose fatte altrimenti vuole venire e non ce lo possiamo permettere”. 

Siamo pieni, inondati di bugie bianche, quelle che una volta si dicevano ai bambini, mia nonna le chiamava “a fin di bene” perché avevano la funzione di protezione. 

Oggi nella maggior parte dei casi le usiamo con i genitori: li proteggiamo da inutili ansie e dolori. Non gli diciamo di dover fare un tampone perchè il compagno di classe di nostra figlia è risultato positivo e siamo spaventati che il Covid-19 superi anche la soglia della nostra casa. Non gli diciamo che il collega è risultato positivo ad un tampone e quindi ci hanno messo a tutti in isolamento domiciliare fiduciario (in attesa di eventuali sintomi). Non gli diciamo quando siamospaventati, quando abbiamo paura che tutto questo diventi la nostra unica realtà a tempo indeterminato, di quanto ci preoccupa il futuro dei nostri figli, la socializzazione mancata. Li proteggiamo da angosce e preoccupazioni che pensiamo possano solo invadere la loro testa e appesantire i loro cuori, e quello ci pensa già l’informazione h24 che ormai trionfa in ogni salotto.

Proteggiamo loro, come proteggiamo i nostri figli. A cui spieghiamo la situazione ma non raccontiamo dei vaccini, di come funziona, di tamponi positivi. Diciamo che siamo a casa perché un collega di papà ha la febbre e papà non vuole ammalarsi che abbiamo tante cose da fare. 

Stiamo insegnando ai nostri figli a non fermarsi mai?” mi chiedeva una paziente nell’ultima seduta. 

Non lo so. 

Gli stiamo sicuramente insegnando il rispetto per la “cosa pubblica”, che ognuno di noi è inserito in una rete di rapportia matrioska in cui uno è dentro l’altro e che prendendoci cura di un pezzo di quella rete, creiamo un effetto a cascata, e che questo a volte è pericoloso se invece in quella rete ci sono persone che non si prendono cura del filo tirato o dei nodi da sciogliere. 

Li stiamo proteggendo nel migliore dei modi e stiamo insegnando loro a sentirsi accolti, protetti ma non soffocati. 
Al sicuro ma liberi. 
Igienizzati ma autonomi. 

Proteggiamo tutti, ma a volte ci dimentichiamo di noi. Continuiamo a leggere i numeri dei vaccini, le varianti più o meno insidiose, continuiamo a monitorare questa realtà che ci accompagna da un anno in cui davvero ogni cosa è diversa. Non mi stancherò mai di ripetere che per proteggere gli altri al meglio bisogna proteggere al meglio se stessi in primo luogo. 

Prendersi cura di se stessi passa per accudire le nostre paure, per poterle tenere al sicuro da bambini e anziani. L’accudimento delle paure è possibile solo in un modo, entrandoci in contatto, non reprimendole ma osservandole.
Guardale da fuori le tue paure, guardane il colore, le sfumature, cerca di capire di che pasta sono fatte. 

Dopodichè trova un modo per scaricarle che ti somigli.

Ecco, questo si, questo possiamo insegnarlo ai nostri figli, a come scaricare la tensione accumulata, come gestire la rabbia, la frustrazione, la tristezza, la paura e l’angoscia.

Disegna, colora, scrivi, corri. 

Va bene tutto purché funzioni, non faccia male a te e non leda la libertà di altri. 

E se hai bisogno di suggerimenti, scrivimi.

A Venerdì,

Doc. 

[per domande, dubbi, perplessità 

v.tucci.studio@gmail.com]

#Civediamovenerdi è una newsletter per provare a capirci qualcosa in più su cosa stiamo vivendo, su come lo stiamo facendo; per capire qual è il modo migliore per ognuno di noi di vivere ciò che lo circonda, per provare a rispondere a dubbi che emergono in questi giorni così difficili e faticosi.

Per iscriverti clicca qui http://eepurl.com/hhtN3r