#Civediamovenerdi /21

#Civediamovenerdi               21º Appuntamento 

Con l’arrivo della zona rossa succedono cose diverse alla stanza di terapia: pazienti che chiedono di passare online, pazienti che annullano le sedute online perché “siamo tutti in casa non riesco a trovare uno spazio per me”, pazienti che annullano le sedute in presenza perché “la DAD c’è mattina e pomeriggio non so a chi lasciare mia figlia”.

Un’unica, sola, continuità: gli adolescenti che chiedono di non interrompere, di non passare online, “è l’unica cosa che posso fare fuori di casa”.

Questa frase mi ha atterrita

Perché vera

E no, ragazzi, non vi possiamo capire. 

Perché io a sedici anni potevo fare tutto quello che mi era consentito dalle regole familiari (forse anche qualcuna in più). Perché a scuola ci andavo soprattutto per stare con i miei amici, per condividere quelle lunghissime ore di scuola. Partecipavamo a compleanni, feste, cene, pomeriggi a scoprire la città. Condividevamo momenti, esperienze, bicchieri, abbracci e merende.

Tutto questo per voi è sospeso, tenuto in un tempo che nessuno vi ridarà indietro. 

Vi chiedo scusa, come adulto, come genitore, come clinico perché non siete esistiti voi e le vostre esigenze in questa pandemia. Perché ci sono adulti che hanno pensato di addossare pubblicamente a voi la responsabilità degli “aperitivi” e dei contagi che salivano.

Spesso i ragazzi raccontano che in DAD i professori ”ci caricano di compiti come se non avessimo altro da fare”, “una prof l’altro giorno ci ha detto tanto non potete uscire, recuperiamo il programma”, mi diceva una ragazza ieri pomeriggio. 

“Il programma”.

Questi programmi ministeriali ciechi che non si adeguano ai ragazzi sembrano allontanarsi sempre di più dall’obiettivo educativo della scuola, che non è mero contenuto nozionistico, ma esperienza, condivisione, socializzazione. 

L’adolescenza è l’età in cui il fanciullo diventa uomo, cioè membro della società” diceva la Montessori. 

È una fase del ciclo di vita in cui è importante e necessario rafforzare la fiducia in sé stessi e dotare i ragazzi di strumenti che permettano la trasformazione in giovani adulti. 

Avete tutta la mia, la nostra, comprensione se tutto questo vi fa arrabbiare, se vi sentite 

soli, 

non capiti, 

non visti, 

non ascoltati. 

Provate a non chiudervi

Avete vicino persone che possono essere ricettive rispetto ai vostri bisogni. Parlate con il cuore, tirate fuori le vostre incazzature, in tutti i modi possibili ma non riempite bottigliette di rabbia. 

Permetteteci di entrare nelle vostre camere e ascoltare le vostre preoccupazioni e tristezze, continuate ad accomodarvi nelle stanze di terapia, parlate, condividete quello che provate.

Non smettete di comunicare, che tutto questo avrà una fine. 

Alleniamoci insieme per arrivarci nel modo migliore possibile. 

A Venerdì,

Doc. 

[per domande, dubbi, perplessità 

v.tucci.studio@gmail.com]

#Civediamovenerdi è una newsletter per provare a capirci qualcosa in più su cosa stiamo vivendo, su come lo stiamo facendo; per capire qual è il modo migliore per ognuno di noi di vivere ciò che lo circonda, per provare a rispondere a dubbi che emergono in questi giorni così difficili e faticosi.

Per iscriverti clicca qui http://eepurl.com/hhtN3r