#Civediamovenerdi /25

#Civediamovenerdi              

25º Appuntamento 

Vuoti di memoria, non c’è posto per tenere insieme tutte le puntate di una storia 
Piccolissimo particolare, ti ho perduto senza cattiveria 
Mangiati le bolle di sapone intorno al mondo e quando dormo taglia bene l’aquilone 
Togli la ragione e lasciami sognare, lasciami sognare in pace

Samuele Bersani, Giudizi Universali

Una settimana passata a rincorrere questa canzone, mi sono ritrovata a canticchiarla a lavoro, mentre lavavo i piatti, in doccia. Mi rincorrevano le parole e giravano attorno a quel togli la ragione, lasciami sognare, lasciami sognare in pace. 

Quel sognare in pace che bramiamo in questi lunghi mesi. 

Ognuno di noi ha bisogno di leggerezza, di sognare in pace senza stress, senza obblighi

Ognuno di noi ha bisogno del proprio spazio per respirare, per avere vuoti di memoria. 

Concedersi il lusso di fermarsi e non fare assolutamente niente. 

E’ un anno intero e forse più ormai che viviamo in una bolla dove possiamo lecitamente solo lavorare, lavorare, lavorare, lavorare, lavorare. 

Basta. Fermiamoci, riappropriamoci del nostro tempo. Diamoci degli spazi interni ed esterni per tutelare il nostro spazio. Decidiamo come e quando NON si parla di lavoro, NON si fanno riunioni, NON si rispondono a messaggi, email, telefonate (si telefona ancora nel 2021? Lo trovo incredibile). 

Diamoci un confine, uno spazio ed un tempo per esistere al di là del lavoro. 

Sull’onda del “lasciami sognare in pace” sono qui oggi per condividere degli spunti che ho trovato interessanti per togliere la ragione, ricevere e respirare. 

In pace. 

Il primo è un libro favoloso “Mai stati così felici” della Lombardo. 

Un viaggio lungo 680 pagine nella costruzione di una rumorosa famiglia; con loro si ride molto, piange tantissimo e ci si commuove. Lo consiglio sia nella versione digitale (per questioni ovvie di peso) che nella versione audiolibro che si trova anche su Storytel, versione che preferisco grazie alla straordinaria Patrizia Salmoiraghi che legge ognuna delle 680 pagine con grazia e cura. 

Un altro mi è stato consigliato e condivido il suggerimento: l’intervista per Vice di Madame disponibile su Youtube; una lunga intervista di Francesca che si definisce “un individuo” e che sottolinea che le “questioni genere non le vivo. La costruzione dell’identità di una persona e delle scelte che farà in futuro sia dato sopratutto dalle associazioni positive o negative del passato”. Parla di porno, del suo disco, della pallavolo, ricostruzioni, musica e libertà d’espressione. Dentro c’è espressione emotiva, creatività, responsabilità sociale, autenticità e ricerca della propria identità. C’è molto del futuro che stiamo costruendo nelle parole di Francesca e ascoltarle è un respiro profondo. 

L’ultimo è una serie su Netflix, “Abstract – The Art of Design”. 

Due stagioni, la prima da 8 episodi, la seconda da 6. Vengono raccontate 14 storie differenti in cui attraversare il design e prendere contatto con tutto ciò che riempie le nostre vite, le nostre case. Dal cellulare ai giochi da tavolo, a quelli per bambini, ai palazzi in cui abitiamo passando per parchi, intere città, teatri, scenografie e quadri d’autore. Ci sono le storie di Paula Scher, Bjarke Ingels, Neri Oxman. 

Svuota la testa e riempi l’anima, prenditi cura del tuo tempo e dai spazio a ciò che alleggerisce il cuore. 

Si può stare bene davvero senza complicare il pane.

A Venerdì,

Doc. 

[per domande, dubbi, perplessità 

v.tucci.studio@gmail.com]

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