#Civediamovenerdi /26

#Civediamovenerdi              

26º Appuntamento 

“Perfino il tempo del sonno è cannibalizzato dall’ansia di dover fare qualcosa.”

Quanto ha ragione Jennifer Guerra

Ottimizzare, organizzare, sistematizzare.

Ogni spazio temporale deve essere sfruttato al meglio perchè .. perchè .. perchè? Perchè la società cui apparteniamo non solo lo chiede, lo prevede.

Si tiene lungo l’asse dell’individualismo spinto dove la conquista, l’accaparramento del singolo è più necessario, importante, ha più valore del bene comune. 

Jennifer Guerra lo spiega mirabilmente nel saggio “Il capitale amoroso: manifesto per un eros politico e rivoluzionario” per Bompiani, collana Munizioni. 

Devo dire la verità, sono super vittima del packaging

Di qualsiasi oggetto, che sia un coltello da cucina, una crema, un vino. Se la confezione è nei miei gusti in termini di colori, dettagli, attenzione ecologica, qualsiasi oggetto sia attira la mia attenzione. 

Lo stesso, spesso, vale per i libri. Non è esente da questo il saggio della Guerra, trovato su Storytel.it, letto da Cinzia Spanò. 

Copertina favolosa, titolo azzeccato, ha tutta la mia attenzione. 

Lo inizio con curiosità, non ho letto nulla di lei prima (errore imperdonabile me ne accorgo solo a metà saggio) ma recupererò sicuramente. Giornalista classe ‘95 ha una nitidezza espressiva e una precisione descrittiva molto accativante. 

Parla di amore e sin da subito lo difende: viviamo in una società che sempre più considera l’amore un sentimento infantile, stupido, inutile, noioso, “un sentimento da adolescenti” dice la Guerra. E aggiunge un passaggio interessante, l’amore viene definito dai più “un lusso di pochi ed un ripiego di chi non sa stare da solo”. 

La società capitalista in cui viviamo ha, nel corso degli anni, modificato ogni aspetto del sistema sociale che abitiamo. Ne ha modificato organizzazione e abitudini, creato bisogni e strutturato distanze. La società capitalista per continuare ad esistere ha bisogno di spingere sempre più sul pulsante individualista, ha bisogno di isolare sempre più la persona e scollegarla dalla sua rete di rapporti, di pari. Annullando sempre più la collaborazione esasperando la competizione. 

Non possiamo immaginare che questo non sia diventato nel corso degli anni parte di noi, dai banchi di scuola alle scrivanie di lavoro. 

La società capitalista ha bisogno di ottimizzaresistematizzareperformare. Far si che ogni ora, ogni minuto sia “ben investito”.

Siamo abituati a fare almeno due cose insieme: guidare e sentire un audiolibro, fare le pulizie ascoltando podcast, leggere libri sul tapis roulant. Lo facciamo tutti. Non è colpa di nessuno. 

Il saggio della Guerra permette di guardare da fuori ognuna delle nostre case in questo ultimo anno dove abbiamo lavorato senza soluzione di continuità, ottimizzato ogni tempo morto, massimizzato l’esercizio fisico. 

Ma ci siamo mai fermati a respirare e basta? 
Fermi a respirare senza fare altro. 
A stare ad occhi chiusi a sentire come batte il cuore, il rumore del respiro.

A capire in che modo posso stare in relazione con l’altro, cosa mi può dare l’amore che ho da dare. In che modo posso riprendermi lo spazio di rapporto con l’altro che non sia competitivo ma che sia costruttivo, di piacere e desiderio.

Non sono assolutamente un’asceta del detox digitale, anzi, credo però fermamente che parte di quel tempo che passiamo a ottimizzare per produrre meglio e di più, potremmo cominciare ad investirlo non in qualcosa di utile, ma in qualcosa di libero.

Come l’amore. Offrendosi all’amore liberamente e non performativa. 

L’altro non esiste solo in quanto avversario, ma l’altro esiste anche come pari, vicino a noi. Ci permette di camminare e costruirci attraverso linguaggi che parlano la condivisione. L’amore è uno strumento emotivo che attiva una catena di reazioni ricche e positive. Dare amore, esprimere il proprio amore nelle relazioni (a prescindere da quale siano) permette di seminare su un terreno fertile che diventa parte di un amore più collettivo. 

Nutrirsi dell’amore donato e di quello ricevuto è un ottimo rimedio per rispondere ad un sistema capitalista che ci disegna sempre più soli e sempre più incattiviti, sempre più cinici. Amare ci rende lucidi, creativi, vigili. Ci mette in contatto con noi, con l’altro, con lo spazio che abitiamo nell’altro. 

A Venerdì,

Doc. 

[per domande, dubbi, perplessità 

v.tucci.studio@gmail.com]

#Civediamovenerdi è una newsletter per provare a capirci qualcosa in più su cosa stiamo vivendo, su come lo stiamo facendo; per capire qual è il modo migliore per ognuno di noi di vivere ciò che lo circonda, per provare a rispondere a dubbi che emergono in questi giorni così difficili e faticosi.

Per iscriverti clicca qui http://eepurl.com/hhtN3r