Grazie Jankto

#Civediamosabato/15

Buongiorno a tuttə, buon sabato.

Apriamo questa newsletter leggendo le parole di Jakub Jankto in un video pubblicato su Instagram.

“Ciao, sono Jakub Jankto come tutti gli altri, ho i miei punti di forza, i miei punti deboli, una famiglia, i miei amici, un lavoro che svolgo al meglio da anni, con serietà, professionalità e passione. Come tutti gli altri, voglio anche vivere la mia vita in libertà. Senza paure. Senza pregiudizio. Senza violenza. Ma con amore. Sono gay e non voglio più nascondermi”.

Per chi non seguisse il calcio Jakub Jankto ha 27 anni, attualmente gioca con lo Sparta Praga – Repubblica Ceca –  ma è in prestito dal Getafe, un club spagnolo. In Italia lo conosciamo da vicino soprattutto perchè fino a pochi anni fa giocava nella Serie A, calcando i campi di Ascoli, Udinese e Sampdoria.

Dopo averne parlato con la sua attuale squadra, lunedì scorso ha fatto coming out mediante un video (che trovate nei riferimenti) breve ma molto diretto che chiosa così: “Voglio vivere la mia vita liberamente: senza paura, senza pregiudizi, senza violenza, ma con amore. Sono omosessuale e non voglio più nascondermi”. 

Bravo lui e coraggioso soprattutto perché nonostante abitiamo tutti nel 2023, l’omosessualità nel calcio maschile sembra ancora un miraggio. L’idea di vivere liberamente la propria sessualità nel mondo del calcio maschile è ancora una chimera: quello che si aspettano probabilmente i calciatori è di subire dai tifosi, avversari ma forse anche dai compagni di squadra vessazioni e insulti. Questo perché conoscono meglio di chiunque altro l’ambiente che abitano e sanno il tipo di colore che prendono le offese che piovono dagli spalti, la violenza che può esserci nel linguaggio.
Appare evidente che appare ancora come un segno di debolezza all’interno del mondo del calcio parlare della propria omosessualità quando si calcano ancora i campi di gioco. 

Come sottolinea giustamente Pietro Cabrio su IlPost è un problema che “riguarda solo il calcio maschile, dato che in quello femminile le calciatrici vivono liberamente, e pubblicamente, la loro sessualità”. 

Diciamo grazie a Jankto perché una volta di più se ne può parlare pubblicamente come aspetto sereno e pacifico dell’esperienza di vita di una persona e non come uno stigma di cui esserne vittima. Come scrive il Direttore de l’Ultimo Uomo Daniele Manusia sul pezzo dedicato a questa storia, “in fondo è vero che oggi non mancano le manifestazioni di sessualità diverse da quella etero cis, persino su palchi più importanti di quello di garantito a un ex calciatore di Serie A” ma, come prosegue il pezzo, è altresì vero che per chi conosce abbastanza la statistica sa bene che ci saranno per forza di cose percentuali di giocatori con orientamento sessuale eterosessuale, omosessuale o bisessuale. 

Aspettiamo ancora il coming out di un calciatore che oggi gioca nella Serie A.

E’ ormai noto il doppio effetto benefico dell’eco che creano personaggi famosi che condividono la propria sessualità dichiarandosi agli altri: da una parte contribuisce a migliorare le proprie relazioni interpersonali, rendendole più sincere, trasparenti, più autentiche e aumenta il livello di benessere e di salute.

Dall’altra permette alla comunità di modificare gli atteggiamenti sociali negativi nei confronti delle persone LGBTQIA+, permette di identificarsi e trovare il coraggio per svelarsi a propria volta creando un effetto a cascata. 

Auspichiamo quindi sempre che chi si trova in una condizione di privilegio rispetto alla comunità cui appartiene riesca ad esprimersi al meglio delle proprie possibilità per innescare un cambiamento importante e necessario a livello sociale.

Perchè nonostante sia il 2023 anche in Italia, come psicologi italiani degli Ordini degli Psicologi delle Regioni Lazio, Campania, Sicilia, Marche, Abruzzo, Veneto ed Emilia Romagna abbiamo dovuto in questa settimana scrivere una lettera pubblica alla Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Onorevole Eugenia Roccella in risposta alle recenti dichiarazioni relative alla crescita dei figli in famiglie con genitori dello stesso sesso ribandendo un vecchio pregiudizio rispetto al fatto che ogni bambino ha diritto ad una mamma e ad un papà.
Ignorando – volutamente – decenni e decenni di studio sull’importanza della qualità relazionale che deve esserci per una famiglia al fine di creare un ambiente il più sano possibile, non sicuramente legato all’orientamento sessuale dei minori.

Nella lettera – pubblica – ci sono dei passaggi interessanti che vorrei condividere con voi.

“È accertato l’effetto nocivo dell’esposizione al pregiudizio, non tanto e non solo sull’omosessualità in sé, quanto sulla capacità delle coppie omossessuali di esprimere adeguate capacità genitoriali. Laddove i figli di coppie omosessuali sono stigmatizzati, dove è presente un pregiudizio sulle capacità genitoriali, dove vi è l’idea diffusa che questo tipo di configurazione familiare abbia carattere problematico o patologico, i figli soffrono per lo stigma e possono riceverne un danno.”

E ancora “Gli psicologi concordano quindi nel ritenere che le famiglie con genitori dello stesso sesso siano in grado di essere genitori in modo efficace, che i figli di queste coppie abbiano le stesse linee di sviluppo dei figli di coppie eterosessuali, e che, semmai, il fattore determinante nel benessere individuale e nella salute psicologica sia la capacità della società di non esporre le famiglie alla stigmatizzazione, al pregiudizio e alla discriminazione.” 

Bisognerebbe dunque supportarle queste famiglie, questi genitori. 
Non sicuramente metterli in difficoltà, che vuol dire anche aprire le nomenclature dei moduli della pubblica amministrazione ad un linguaggio il più inclusivo possibile e non rimanere ancorati al binario madre/padre che racchiude sempre meno popolazione possibile. 

Nella speranza che la comunità cui apparteniamo sia migliore della classe politica che ci rappresenta.

Ci vediamo sabato, 
Doc 

Riferimenti:

https://www.instagram.com/reel/ComnhRVqKqz/?utm_source=ig_web_copy_link

https://www.ilpost.it/2023/02/13/jakub-jankto-calciatore-gay-coming-out/

https://www.ultimouomo.com/avevamo-bisogno-jakub-jankto-coming-out-omosessualita/

https://ordinepsicologilazio.it/post/lettera-ministro-pari

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